Sergio Riccio ha voluto chiamare Out of Tune a suonare “Diario minore” perché in loro ha sentito risuonare il suo progetto.
L’organico ridotto e limitato, quasi “giocattolo” di Out of Tune, che scommette sulla essenzialità per farne valore e spunto creativo è il vero legame forte che li lega al di là ed oltre la stima per la loro musica. “Diario minore” è infatti una ricerca realizzata utilizzando una Lomo, piccola macchina-giocattolo di fabbricazione russa, a metà tra una fotocamera analogica amatoriale e un foro stenopeico. Riccio ne utilizza le potenzialità e i limiti, ma forse di più i limiti, per scandagliare situazioni emotive che appartengono al suo mondo più intimo.
Il terzo occhio “lomico”, composto di quattro piccolissimi obiettivi di plastica, offre all’osservatore, attraverso il fascino povero e denso di mistero dei suoi 4 fotogrammi, l’opportunità di vedere oltre. L’evocazione naturale al cinema rimanda, come in un gioco di specchi, alla propensione di Out of Tune per la musica narrante, ai contrappunti improvvisati dei tre strumenti a fiato che creano immagini cangianti.
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